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La superstizione nell'antica Roma

La superstizione nell’antica Roma Completare con le preposizioni. Essere superstiziosi, cioè credere ______ influsso _______ elementi magici o soprannaturali _______ andamento _______ vicende quotidiane, potrebbe sembrare un atteggiamento ______ spirito ______ tutto superato _____ nostro tempo, ora che le scoperte _____ scienza ed il livello tecnologico elevato hanno rivelato la vera origine _______ tanti fenomeni, eliminato molte convinzioni ed idee sbagliate. L’essere umano è capace ______ prefigurarsi mentalmente i pericoli, siano essi reali o immaginari: se li considera ______ sopra ______ proprie forze, o la sua ansia ______ fronte ____ essi raggiunge livelli troppo elevati, quasi per esorcizzarli si abbandona ______ credenza, ____ rituale magico, ______ pratica superstiziosa, cioè ______ una risposta inadeguata, irrazionale, ma rassicurante, che ha lo scopo ______ allontanare eventi infausti o propiziarsi un destino favorevole. Questi non sono altro che ciò che rimane, che sopravvive, _____ religioni anteriori, frammenti cioè _____ un insieme organico ____ idee, tradizioni, convinzioni, ora sorpassate, che guidavano la vita ed il comportamento _____ molti popoli ________antichità. Un tempo, invero, la visione _______ mondo era molto più religiosa e unitaria _______ nostra: ogni elemento era una parte ______ tutto, e qualsiasi variazione, cambiamento, evento particolare intervenisse ______ modificare la situazione ______ atto, poteva diventare un segno, annunciatore _____ qualcosa che stava ______ accadere, forse inviato _______ divinità perché l’individuo potesse prendere le sue precauzioni. Si pensava che infiniti fossero i mezzi ______ i quali la stessa divinità poteva dare avvertimenti e mettere _____ guardia: l’inciampare, il canto ____ una cornacchia o _____ un gufo, un cattivo incontro, una parola casualmente udita, un sogno infausto, un’anfora ______olio che si rovesciasse ______ terra, tante altre inezie potevano avere valore ______ presagio. Solo gli irreligiosi, escludendo ogni intervento provvidenziale ______ divinità ______ vita ______uomo, negavano il presagio e irridevano le superstizioni. L’uomo viveva quindi immerso _____ un mondo _____ segni, che, decifrati attraverso il simbolismo e l’analogia, gli consentivano ______ adottare comportamenti adeguati, e, _____ l’aiuto _____ oggetti magici, specifici _______ le varie situazioni, gli amuleti e i talismani, _______ evitare pericoli e guai e predisporsi una vita più serena e fortunata.

Completare con una sola parola il seguente testo. Già nelle caverne sono visibili raffigurazioni preistoriche di _______ magico-religioso, volte per provocare il terrore ____ nemici o a
propiziare la caccia e quindi _____ benessere del
gruppo. Gli Egizi utilizzavano immagini magiche, formule, incantesimi per difendersi da _______ maligne, o anche per procurare sventure _____ mali ai nemici. Potevano _____ contare su un’ampia scelta ____ amuleti: l’Ankh, il nodo di Iside, l’_____ di Horus, l’Ureo o cobra sacro, lo Scarabeo, il pilastro Ded, ecc. I Greci osservavano ___ prodigi, gli eventi
insoliti, i fenomeni anomali, ne traevano
_______, e regolavano su quelli le _____ scelte e le
loro decisioni, influendo persino _____ corso della
storia, come nel _____ della spedizione ateniese
in Sicilia comandata da Nicia: troppo fiducioso
nei _____ degli indovini sulla eclissi di luna verificatasi il 27 agosto ____ 413 a. C., egli ritardò la ritirata dei ______ soldati, causandone l’annientamento. I Romani, per natura, avevano _____ spirito pratico e concreto; tuttavia la _______ era importante per loro, in quanto indicava ____ volontà degli dei circa l’opportunità o meno di intraprendere una _________, di adottare un certo comportamento. La stessa _______ della città di Roma è legata a un presagio. Certamente forte è stata l’influenza _______, greca ed in particolare delle culture e religioni ________, per cui ai tradizionali aruspici, che traevano responsi dalle _______ delle vittime sacrificate ed agli _________, i cui pronostici si basavano sulla osservazione del _____ degli uccelli, si aggiunsero maghi, indovini, astrologi o i Caldei. Incredibile divenne il _______ delle superstizioni che si diffusero nell’Urbe: era _____ di sventura se un cane nero entrava in _____, o una serpe cadeva dal tetto nella ______, se una trave di casa si spaccava, se si rovesciava _____, olio, acqua; se s’incontravano _____ carichi di ipposelino, erba che era ornamento dei _______; se un topo faceva un buco in un ______ di farina. Peggio se un simulacro ______ sudava sangue, se dei corvi beccavano l’immagine di un dio... Si doveva fare _________, durante le cerimonie religiose, i banchetti a evitare _____ di cattivo augurio (starnutire, far cadere _______, nominare i fulmini..), e sperare di notte di non fare ______ che presagissero eventi negativi. Ancora parole… In una città dove era _______ che si sviluppassero incendi (l’illuminazione notturna era ottenuta con ______ e bastava un po’ di vento per provocare ed alimentare _____ ) era importante allontanarne il pericolo scrivendo sulla ______ della casa la parola arseverse (forse da averte ignem, cioè “contro il ______”). Anche i lampi e i fulmini facevano ______, e in quel caso si usava emettere un sibilo, fischiare. Nei confronti _______ ombre, dei fantasmi, i Lemures, si adottano particolari _______. In occasioni delle feste Lemurie, _____ paterfamilias a mezzanotte, a piedi nudi, schioccando le dita, mette in ______ delle fave nere, e poi le butta dietro le spalle pronunciando ____ nove volte le parole: “Le gitto e me redimo e i miei con queste fave!” _____ ancora “Ombre degli avi uscite.” Ambivalente il rapporto _____ il lupo, che da un lato è datore di vita e _____ fecondità (la lupa che nutre i ______ Romolo e Remo; l’animale totem del Ver Sacrum; la barba di _______ che si attaccava dietro la porta per salvarsi _____ sortilegi), dall’altro è legato al _____ degli inferi, alla violenza, alla malvagità. C’era la _______ nella possibilità che alcuni uomini potessero trasformarsi _____ lupi e di notte andassero a seminare morte e ______ negli ovili. Tali esseri (versipelles, cioè capaci di mutare, di trasformarsi, o ______ lupi hominari, da cui “lupi mannari”) sono descritti da vari autori. Per quanto riguarda le date, i Romani ________ il mese di febbraio alla purificazione e alla lustrazione (februus = purificante); il 14 ______ cacciavano dalla città un vecchio ______ di pelli, Mamurio Veturio, il vecchio marzo, che simboleggiava l’anno ________, per aprire le porte alla Primavera; il 21 aprile, in onore della _____ Pale, compivano rituali ed offerte in _____ di espiazione e propiziazione, pregavano, accendevano _______ su cui i pastori saltavano sfidandosi; ritenevano _______ sposarsi nel mese di maggio, perché, come dice Plutarco, esso era dedicato _____cerimonia di purificazione più importante dell’anno, _____ degli Argei, bianchi fantocci che venivano gettati _____ Tevere, probabilmente quali sostituti dei vecchi della _______ o dei prigionieri di guerra sacrificati in ______; consideravano non fausto il periodo 9-15 giugno, _______ alle Vestalia, feste in onore della dea Vesta, ________ le quali si spazzavano e si ripulivano i __________; il 23 agosto sacrificavano dei piccoli pesci ______Vulcano, dio del fuoco, probabilmente ________ scongiurare, con degli animali che vivevano
________acqua, il pericolo d’incendi che nei _______ più caldi dell’anno avrebbero potuto distruggere
granai e _________; il 13 settembre, nel Tempio
Capitolino, presso la _______ di Minerva,
piantavano un chiodo allo _______ di impedire,
bloccandolo, che un evento ________ (carestia,
inondazioni, epidemie) potesse colpire la
comunità (in seguito i ______ infissi nel tempio
divennero un _________ di computo del tempo); in
ottobre purificavano le armi, al termine _______
campagne di guerra. Completare con i verbi al tempo giusto. ________________ (Loro - Considerare) infausti il secondo giorno del mese, le none (quinto o settimo), le idi (tredicesimo o quindicesimo); ____________ (ritenere) favorevoli i numeri dispari, specialmente il tre ed i suoi multipli, al contrario di quelli pari. Anche la nostra diffidenza nei confronti del numero 17 _________ (passare) dall’antica Roma. Dal punto di vista matematico il 17, numero
primo, _________ (seguire) immediatamente il 16, che si _________ (potere) anche intendere come 2 elevato alla quarta potenza o come il risultato di 4 x 4, ed _______ (essere) geometricamente rappresentabile come un quadrato formato da sedici componenti, quattro per ogni fila, sia orizzontale che verticale, 4 per ogni lato, 4 per ogni diagonale: in tal caso, l’aggiunta di un elemento in più, ovunque lo si _______ (volere) collocare, ________ (significare) turbare, _____________ (compromettere) la compattezza, la solidità, la regolarità del quadrato e lo si ________ (potere) quindi intendere come un elemento di disturbo, di squilibrio, di instabilità, pertanto negativo. I Pitagorici lo __________ (chiamare) “ostacolo” ed ______ (essere) per loro, a detta di Plutarco, il numero che ________ (avere) più in odio. In Egitto ______ (essere) nel diciassettesimo giorno del mese di Athyr che ________ (morire) il grande dio Osiride; anche il biblico Diluvio Universale _________ (iniziare) il giorno 17 del secondo mese. A Roma, seguendo il sistema di scrittura dei numeri allora in uso, il 17 si __________ (scrivere) XVII, che anagrammato si _________ (potere) leggere VIXI, cioè vissi, ho vissuto, al passato e non nel tempo presente... Ai giorni nostri, quando il 17 ___________ (accompagnarsi) al venerdì (una volta dedicato alla dea della bellezza e dell’amore Venere, ma con il Cristianesimo divenuto un giorno triste e luttuoso, essendo quello in cui _________ (avvenire) la crocifissione di Gesù) ___________ (assumere) una connotazione particolarmente sfavorevole. Numerosissimi e di varia natura e aspetto gli amuleti, capaci di preservare dalle malattie e dai malefici e di stornare i cattivi influssi... La maggior parte degli amuleti in pietra e in metallo ______________ (portare) sotto forma di gioielli ed ornamenti da collo come collane o pendenti isolati (Bulla, Ruota), oppure come braccialetti ed anelli. Oltre alle Bulle ________ molto __________ (diffondere) le Lunule (pendagli a forma di crescente lunare) e i Crepundia, medaglioni-sonagli (crepitacoli) di varia forma, che _____________ (appendere) al collo dei bambini per tenere lontani i demoni con il suono delle pietruzze in essi contenute. Le pietre preziose _________(avere), ciascuna, una specifica valenza magica e campo d’applicazione, come __________ (affermare) anche Plinio, che ___________ (dedicare) un intero libro, il 37°, della sua Naturalis Historia alle pietre preziose e semipreziose e alle loro caratteristiche ed ai rispettivi poteri: l’agata ___________ (essere) efficace contro i morsi di ragni e scorpioni; l’ambra un valido rimedio contro gonfiori delle tonsille e del collo; l’ametista, come lo smeraldo, ___________ (preservare) dall’ebbrezza, _____________ (allontanare) le tempeste e _______________ (contrastare) i veleni; e così via. Su pietre preziose o semipreziose ___________ (venire) poi incise immagini di divinità protettrici, come Venere, Mercurio, Eros, la Fortuna; di oggetti benauguranti; di animali forti e combattivi come l’orso, il leone, l’aquila. ___________ (Essere) poi ritrovate numerose gemme, note come “Gemme Gnostiche”. ___________ (Trattarsi) di pietre così definite in quanto nelle iscrizioni che quasi sempre vi _____________ (comparire), si ___________ (pensare) di aver individuato elementi di quella dottrina filosofico-religiosa nota come “Gnosticismo”. Le iscrizioni in lettere greche _______________ (comprendere) vocaboli, frasi o formule di oscuro significato magico, insieme a segni cabalistici o addirittura alchemici... Le pietre più comunemente usate _________ (essere) il diaspro di vari colori e il calcedonio. Tra le parole che vi __________ (incidere) più frequentemente Abraxas, Iaw e, fra le figure, il dio sole Helios, Arpocrate, Anubi dalla testa di sciacallo, ed il serpente cosmico Ouroboros, che ____________ (mordersi) la coda a formare il cerchio che non _________ (avere) inizio né fine, l’eternità.

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